Sempre più coppie decidono di sposarsi all’estero e le motivazioni sono le più diverse: chi preferisce una celebrazione intima evitando così di dover invitare un numero spropositato di amici e parenti, chi invece ha voglia di qualcosa di diverso e non visto, ma c’è anche chi sceglie uno matrimonio estero per risparmiare.
Proprio così, perché molte coppie decidono di sposarsi all’estero anche per i suoi costi decisamente ridotti.
Infatti, mentre un matrimonio tradizionale ha una serie di spese dalle quali non è possibile esimersi, e il suo costo è intorno ai 20.000, le nozze celebrate all’estero prevedono un budget che di solito varia dai 500 ai 2000€, o comunque sotto i 3000€.
In qualsiasi circostanza ci si chiede se il matrimonio all’estero sia valido anche in Italia.
La risposta cambia a seconda del tipo di celebrazione, perché alcune hanno piena validità legale e sono legalmente riconosciute in Italia, altre non ne hanno nessuna e per lo Stato italiano il matrimonio non esiste (ne sono un esempio le nozze celebrate alle Maldive).

Per sposarsi all’estero sono possibili tre tipi di cerimonie:
Matrimonio simbolico
La prima è quella cosiddetta simbolica e non necessita di alcun documento in quanto si tratta semplicemente di una promessa tra gli sposi, quindi senza alcuna validità legale. Questo tipo di cerimonia è perfetta anche per festeggiare un anniversario e quindi rinnovare le promesse di matrimonio.
Matrimonio civile
Secondo l’art. 16 del DPR 396/2000 il matrimonio civile all’estero assume validità in Italia quando viene celebrato da un italiano o da un’autorità del posto, seguendo le leggi di quel paese che naturalmente non devono essere in contrasto con quelle italiane: non ci si può sposare in un paese che ammette la poligamia se in Italia si è già contratto un matrimonio e non si ha ancora ottenuto il divorzio, per esempio. Tornati poi in Italia, basterà registrare il matrimonio per essere ufficialmente sposati.
Non si potrà però effettuare la divisione dei beni, perché è possibile richiederla solo nel nostro paese (e un paio di altre mete come le Isole Cook e Mauritius), ma con un atto notarile, si può risolvere il problema. Per sposarsi sono quindi necessari il certificato di nascita dei due sposi, lo stato civile, eventuale certificato di divorzio o vedovanza, e i passaporti. Inoltre solo alcuni Stati richiedono le pubblicazioni, per questo è necessario contattare l’ambasciata per conoscere le regola della destinazione scelta.
Matrimonio cattolico
Per il matrimonio cattolico in aggiunta serviranno l’autorizzazione del proprio parroco, i certificati di battesimo e di cresima degli sposi e infine l’attestato di frequenza del corso pre matrimoniale. Si tratta in sostanza di celebrare il matrimonio in una diocesi diversa dalla propria, ma a sposarvi sarà sempre un prete cattolico, cambierà quindi la lingua, ma non il rito.

Documenti necessari per sposarsi all’estero
Il sito del Ministero degli affari Esteri ci indica le modalità per contrarre matrimonio all’estero:
“I cittadini italiani che si sposano all’estero non sono soggetti alle pubblicazioni di matrimonio, a meno che le stesse non siano richieste dalla legislazione straniera. In alcuni casi l’Autorità estera richiede un “Certificato di capacità matrimoniale” ai sensi della Convenzione di Monaco del 5 settembre 1980. Tale certificato è esente da legalizzazione e traduzione.
Gli Stati che hanno firmato e ratificato la predetta Convenzione di Monaco e che richiedono il “Certificato di capacità matrimoniale” sono i seguenti: Austria, Italia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Moldova, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera, Turchia. Si segnala che la predetta Convenzione non può essere attualmente applicata per il Belgio che, sebbene Paese firmatario, non ha ancora provveduto alla relativa ratifica. Se intendete celebrare il matrimonio presso le competenti Autorità di uno degli Stati che hanno sottoscritto e ratificato la Convenzione, dovete farvi rilasciare il “Certificato di capacità matrimoniale” dal vostro Comune di residenza in Italia o, se residenti all’estero, dalla nostra Rappresentanza diplomatico-consolare competente per residenza.
In alcuni Paesi, non aderenti alla Convenzione di Monaco, le Autorità locali presso cui deve essere celebrato il matrimonio possono richiedere un’attestazione di assenza di impedimenti per contrarre matrimonio.
Se siete residenti all’estero, la richiesta del “Certificato di capacità matrimoniale” di cui sopra dovete presentarla alla Rappresentanza diplomatico-consolare italiana nella cui circoscrizione territoriale risiedete, compilando una dichiarazione sostitutiva nella quale dovranno essere indicati tutti gli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti.
L’eventuale attestazione di assenza di impedimenti per contrarre matrimonio va sempre richiesta alla nostra Rappresentanza diplomatico-consolare nella cui circoscrizione territoriale intendete contrarre matrimonio, anche se siete residenti in Italia.
La Rappresentanza potrà rilasciare il documento richiesto solo sulla base del positivo esito degli accertamenti, acquisiti d’ufficio i documenti previsti dalla legge e quelli ritenuti necessari per provare l’inesistenza di impedimenti.
La trascrizione dell’atto di matrimonio
Ricordatevi che il matrimonio celebrato all’estero per avere valore in Italia deve essere trascritto presso il Comune italiano competente.
L’atto di matrimonio in originale emesso dall’Ufficio dello Stato Civile estero, debitamente legalizzato e tradotto, dovrà essere rimesso, a cura degli interessati, alla Rappresentanza consolare che ne curerà la trasmissione in Italia ai fini della trascrizione nei registri di stato civile del Comune competente.
In alternativa potrete presentare l’atto, debitamente legalizzato e tradotto, direttamente al Comune italiano di appartenenza (vedi art. 12, comma 11, DPR 396/2000).
Gli atti rilasciati dai Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Vienna dell’8 settembre 1976, che prevede il rilascio di un modulo plurilingue, sono esenti da legalizzazione e da traduzione. Tali Paesi sono: Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Turchia. Si segnala che la predetta Convenzione di Vienna non può essere attualmente applicata per la Grecia che, sebbene Paese firmatario, non ha ancora provveduto alla relativa ratifica.”

Sposarsi all’estero: l’organizzazione
Non bisogna dimenticarsi di preparare il tutto in anticipo poiché ci vorranno almeno 3 o 4 mesi per le varie pratiche. Sposarsi all’estero non è quindi così difficile come sembra ma se l’iter burocratico vi spaventa, non dimenticate che esistono anche agenzie specializzate a cui rivolgersi e che faranno tutto per voi.
E’ quest’ultimo un punto di importanza fondamentale, questa soluzione implica l’affidarsi ad agenzie specializzate soprattutto nella compilazione dei documenti sia del paese italiano che del paese estero di destinazione. Se decidete il fai da te mettete in conto file interminabili agli sportelli per certificati e vidimazioni. Se avete poco tempo non è la soluzione che vi consigliamo.
Ma cosa implica in termini organizzativi? Bisognerà tenere conto almeno di tre punti:
1. Affidarsi a professionisti
Affidarsi a professionisti presenti nella città in cui ci si andrà a sposare e di organizzare, sempre e comunque. Effettuare svariati sopralluoghi per organizzare il matrimonio potrebbe rivelarsi estremamente difficile, soprattutto se scegliete destinazioni molto lontane. Meglio allora affidarsi ad un Destination Wedding, un organizzatore locale, meglio se madrelingua italiana, che saprà guidarvi nelle scelte evidenziando i punti di forza e di debolezza rispetto alla tipologia di evento che avete in mente.
2. Date la giusta importanza ai ricordi
Un bel servizio fotografico da mostrare agli amici e ai parenti rimasti a casa e che, forse, non avranno preso bene la scelta di convolare a nozze lontano da tutti.
3.Occhio alle spese extra!
Le uscite impreviste, ci sono sempre anche nei matrimoni nostrani, figurarsi all’estero! Non sempre purtroppo è possibile ovviare o farlo con poca spesa, quindi meglio stilare una check-list completa da controllare bene prima della partenza.

Sposarsi all’estero si può, ma dove?
Senza nulla togliere alla nostra Bella Italia, con gli spettacolari scenari liguri, gli agriturismi immersi nella campagna toscana, le affascinanti ville nuziali lombarde, l’idea di un atollo sperduto in cui pronunciare il nostro sì più bello in riva al mare rimane un’opzione che affascina tutti.
Le destinazioni più gettonate dagli italiani sono:
- Stati Uniti: Las Vegas/New York
- Isole in Europa: Formentera/Santorini
- Capitali Europee: Londra/Parigi
- Destinazioni esotiche: Santo Domingo/Bali/Cuba
Il paese dove è più semplice sposarsi dal punto di vista burocratico è il Messico , mentre i più complessi sono l’ Indonesia e la Tailandia. In Polinesia Francese e nelle Antille Olandesi (Aruba e Curaçao) deve essere obbligatoriamente celebrato il rito civile in municipio, mentre nei Paesi caraibici tutti i matrimoni sono civili, ma possono essere celebrati anche da Pastori. Riguardo ai matrimoni cattolici, questi si possono celebrare solo in chiesa e, salvo rarissime eccezioni, non possono essere concordatari . Tra le destinazioni dove celebriamo più matrimoni in chiesa ci sono senza dubbio le Seychelles e le più costose Bahamas e le Isole Cook. I matrimoni un una piccola chiesetta tropicale vicino al mare sono senza dubbio l’ ultima tendenza in fatto di matrimoni ai tropici!
Insomma, le opzioni non mancano! Se l’idea ti tenta, è bene tener d’occhio la documentazione richiesta.
Consigli pratici da annotare
– Innanzitutto ricorda i passaporti e controlla che abbiano un corso di validità di almeno 6 mesi.
– Ogni paese ha un centro di informazione a cui rivolgersi per le precauzioni da prendere se andate in posti esotici, quali vaccinazioni e trasporti e perché no? anche sulle questioni pratiche e burocratiche ti potranno dare una mano.
– Una volta avvenuto il matrimonio in un paese estero si deve consegnare una copia dell’atto di matrimonio al Consolato o all’Ambasciata italiana in cui si è svolta la cerimonia. Il sito del Ministero degli Esteri potrà fornirti tutti gli indirizzi e le informazioni per trovare le sedi all’estero in base alla meta scelta.
– Una volta legalizzato, l’atto viene inoltrato automaticamente per la trascrizione all’ufficiale di stato civile nel comune di residenza degli sposi.
– Se scegli dei pacchetti di nozze attraverso un’agenzia con cerimonia inclusa ricordate che il tour operator si occupa solo dell’organizzazione del viaggio. Quindi, a meno che tu non prenda accordi sui passaggi burocratici sopra descritti, dovrai recarti tu negli uffici esteri per consegnare l’atto di matrimonio. Nel caso in cui il tour operator non si occupi della burocrazia ti consiglio di contattare il Consolato o l’Ambasciata circa sei mesi prima della data fissata per il tuo matrimonio per chiedere i moduli necessari.
E tu, opterai per un matrimonio tradizionale in compagnia dei vostri cari, o preferirai una romantica fuga d’amore solo tu e la tua dolce metà lontani da tutto e da tutti, per pronunciare il vostro sì più importante in riva all’oceano?
Scrivimi se hai bisogno di maggiori informazioni o chiarimenti o se hai bisogno di un aiuto per l’organizzazione del tuo matrimonio all’estero. Non dimenticarti di scaricare la mia “Guida completa per il tuo matrimonio al mare“ se sei straniera e scegli di sposarti in riva al mare in una delle bellissime spiagge liguri.